martedì 18 gennaio 2011

Incontro al circolo della stampa

TRIESTE-Il giorno 18 novembre 2010 è stata indetta dal “Circolo della stampa di Trieste” una conferenza intitolata “S.O.S. SCUOLA PUBBLICA?” per discutere e capire più a fondo le ragione della nostra protesta.
Sono intervenuti: l’assessore provinciale Adele Pino, il consigliere regionale Franco Codega e alcuni rappresentati degli studenti, erano anche presenti alcuni universitari, genitori e insegnanti. Era stato anche invitato l’assessore regionale Roberto Molinaro, ma non si è presentato, né ha mandato un delegato, fattore che segnala il disinteresse per l’argomento, che ai nostri occhi è sembrato molto triste. Il dibattito era coordinato dal presidente del Circolo della stampa Roberto Weber.
La conferenza si è aperta con una panoramica generale della situazione scolastica attuale da parte degli studenti, prende la parola Valeria Facchini del liceo Petrarca, seguita da Tommaso Gandini, Liceo Dante e Tomaso Sferza, Liceo Carducci.
Valeria presto dalle sue parole ci fa capire che viviamo una situazione molto pesante che da molti anni a questa parte sta contribuendo ad un crollo dell’istruzione pubblica che vede una privatizzazione della stessa.-Noi siamo stati accusati di aver reagito- dice(oltretutto sostenuti dall’art.1 della costituzione italiana), certo! Siamo giunti ad uno stato insostenibile: l’ultima riforma proposta dalla Gelmini(ministro all’istruzione) sono 8 miliardi di tagli alla scuola pubblica da attuare in 3 anni, legge che andrebbe contro l’art.34 della costituzione che recita:” La scuola è aperta a tutti, capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto a raggiungere i gradi più alti degli studi” e 90% di borse di studio in meno. Nonostante ciò i fondi per la scuola privata continuano ad affluire da tutti i fronti, vengono stanziati miliardi per l’acquisto di caccia bombardieri disarmati da mandare nelle missioni di “pace”, le paghe dei politici rimangono le medesime e naturalmente i tagli pesano sulle fasce più deboli. Aggiunge poi un quadro sulla situazione degli edifici che versano in condizioni fatiscenti e senza le adeguate norme di sicurezza. Quindi conclude dicendo che la decisione di attuare questo tipo di protesta(occupazione degli edifici scolastici) è stato l’unico modo che si è riusciti a ricorrere per avere la forza di dire BASTA! Inoltre si scusa per il disagio creato alle persone che avrebbero voluto continuare le lezioni curricolari.
L’assessore Adele Pino ci fa notare che si stanno organizzando degli spazi per ospitare gli alunni durante i lavori di restauro previsti.
Inoltre si è voluto ricordare i lavori svolti all’interno delle scuole durante i giorni dell’occupazione che non sono stati solo un momento di ludo senza un fine.
Il nostro stato non si rende conto dell’importanza della cultura, perché i fondi investiti in essa portano un profitto enorme, ma in un futuro un po’ troppo lontano perché ne possano godere gli attuali politici (di sinistra, di destra, o di centro che siano), mentre i fondi versati ai privati portano un profitto immediato, veloce, che però si consuma subito. Ecco allora una spiegazione semplice ma efficace di quello che vale la cultura: TUTTO, senza un’evoluzione culturale noi esseri umani saremmo già estinti da un pezzo!(così dice la scienza)

Nella terza puntata del programma televisivo “Vieniviaconme” è stato letto da Luca Zingaretti questo elenco scritto da Andrea Camilleri del perché con la cultura si mangia:

1. Eva quando prese la mela dall’albero e la offrì ad Adamo, fece cultura
2. La prima madre che svezzò il suo bambino con delle bacche che aveva scoperto commestibili, fece cultura
3. Il primo uomo che appuntì un sasso per cacciare e quindi mangiare, fece cultura
4. Il primo uomo che incise sulla roccia un bufalo per comunicare che lì c’era da cacciare e quindi da mangiare, fece cultura
5. Il primo uomo che si rese conto che la carne di animale era gustosa, fece cultura
6. Il primo uomo che fece 2 buchi su un uovo di dinosauro, lo bevve e consigliò al suo clan di fare lo stesso, fece cultura.
7. Il primo uomo che sfregando due legnetti provocò una scintilla con la quale accese un fuoco su cui cucinò la carne dei bufali, fece cultura.
8. Il primo uomo che, arrabbiato per il bufalo che gli era appena scappato, maciullò con le mani alcune olive e si accorse che potevano essere un buon condimento per la carne di bufalo, fece cultura.
9. Il primo uomo che dopo un’indigestione di carne di bufalo, provvide ad avvertire gli altri che non bisognava mangiarne troppa, fece cultura.
10. Il primo africano e il primo indoeuropeo, che si scambiarono i loro diversi cibi, fecero cultura
11. Dal che si deduce, contrariamente a chi afferma l’opposto, che con la cultura si mangia eccome, talvolta meglio talvolta peggio ma si mangia.

Tutto questo a dimostrazione del fatto che noi studenti amiamo la nostra scuola, una scuola in cui ci viene insegnato a stare tra la gente, ad avere delle nostre idee e a saperle esprimere, una scuola in cui ci viene insegnato a vivere!
Questa è la scuola che stiamo rivendicando e questa è la scuola che ci stanno togliendo!

di Sara Picin e Federico Zeno Bassanese