giovedì 27 ottobre 2011

Autogestione al Galilei

Durante l’ultima settimana di ottobre fra le scuole secondarie di Trieste si è sparso un vento di protesta che ha raggiunto anche “il Galilei”.


Nella nottata di martedì alcuni studenti si sono introdotti nell’edificio tentando di occuparlo, ma sono stati sgomberati dagli uomini della Digos. A questo episodio, nella stessa mattinata è seguita un’assemblea straordinaria e un dibattito nella giornata di mercoledì. Durante l’assemblea si è parlato dei motivi della protesta, mentre mercoledì si è giunti a delle votazioni che hanno ostentato una ferma convinzione da parte di tutti a condurre un’autogestione.

Contrariamente a quanto la gente può pensare, i corsi si stanno rivelando piuttosto costruttivi ed interessanti. Degni di nota sono il corso di Giornalismo, il Cineforum con proiezioni di film e documentari come ad esempio il capolavoro di Erik Gandini, Videocracy. Molto frequentati anche i dibattiti sulla crisi in aula magna e il corso sul parlamento europeo dei giovani. Incredibilmente innovativo invece il corso riguardante la primavera araba.

Uno dei corsi più produttivi è stato senza dubbio quello sull’Organizzazione delle Azioni Future. In due ore infatti gli organizzatori sono stati sommersi da innumerevoli proposte da parte dei ragazzi riguardo all’organizzazione della protesta degli studenti.

L’impressione comune è rappresentata dalla necessità di manifestare con armi nuove e creative, con cortei più allegri e scanzonati, capaci di diffondere la voglia di fare tipica dei giovani mescolata ad una protesta sottile e consapevole. Altre proposte sfociano dal fastidio che le strumentalizzazioni dei media provocano agli studenti. “I ragazzi hanno scelto l’autogestione solo perché così non devono studiare!” è questo il pensiero comune. E questo è uno stereotipo da cui tutti si vogliono svincolare/distaccare dimostrando in questi giorni di essere ragazzi con degli ideali. Si è inoltre approfondito il significato di manifestazioni quali i “flash mob” ed il “mail bombing” (attacco informatico), portando come esempi la manifestazione in Islanda e quella sul Ponte di Brooklin nella Grande Mela.

Al termine si è anche discusso dei disordini avvenuti a Roma questo ottobre e c’è stato un dibattito sul G8 a Genova nel 2001.

La necessità resta quella di fare qualcosa. Immediatamente.

8 commenti:

  1. è possibile sapere se l'operazione in programma per domattina è andata in porto

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  2. sostengo l'altro anonimo!

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  3. Quanto sarà vero, quanto è falso, chiunque legga queste righe non lo saprà mai. Autogestione? Occupazione? L'obbiettivo di tutto quale sarebbe?
    Gli studenti davvero amano il proprio paese, tanto da mettere a repentaglio la loro incolumità o davvero organizzarono l'autogestione per non studiare?
    E' pienamente vero o è stato megalomanizzato quanto detto? davvero gli studenti hanno proposto "innumerevoli" opinioni?
    Ma la domanda più importante: chi è in grado di rispondere a queste domande? Risponderebbe per se stesso o da un terzo punto di vista?

    "Fatta l'Italia, dobbiamo fare gli italiani"
    (Massimo D'Azeglio)

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  4. Bisogna pensare anche alla stragrande maggioranza di ragazzi che hanno bisogno di fare "scuola",cioè di studiare per raggiungere un livello sufficiente di comprensione delle materie che il Vs Liceo richiede e alla quale ogni ora persa equivale ad un allontanamento degli obbiettivi.
    Protestate protestate è un vs compito ed un vs diritto ma voi "organizzatori" dovete pensare che esiste una parte di voi più
    "debole" che non può permettersi di non frequentare, i cineforum ed i dibattiti si possono fare in tutte quelle ore che potete rubare al vs tempo libero dopo il dovere della scuola.
    Ex studente

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  5. Ragazzi miei nessuno vi impedisce di fare lezione. Nello svolgersi dell'autogestione sono stati allestiti, e sono tutt'ora operativi, dei corsi di potenziamento per chiunque li voglia frequentare. Non obblighiamo nessuno a prendere parte alla protesta, è stato detto più volte che la libera scelta è intoccabile. Vorrei sottolineare che ogni ora come avete detto voi "persa" non è un allontanarsi degli obiettivi bensì un piccolo passo per riottenere il futuro da cui siamo stati privati, senza futuro il nostro impegno scolastico sarebbe vano e penso che dovremmo essere tutti uniti in questa causa.

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  6. Nel corso ci siamo impegnati e sono venute fuori davvero parecchie idee. E’ chiaro che c’è sempre gente non interessata, ma non è sicuramente la maggioranza! Le proposte sono state veramente innumerevoli ma non posso negare che erano presenti anche corsi piuttosto discutibili e non adeguati, subito cancellati. Sono stati approvati solo corsi, come ho detto sopra, costruttivi ed interessati.
    Un allontanamento dagli obiettivi si sta verificando da qualche anno con i tagli alla scuola ed è proprio ciò per cui protestiamo.Inoltre, chi lo desidera può pur sempre fare lezione con i professori.

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