Il blog del liceo Scientifico G. Galilei è stato creato al fine di coordinare tutte le scuole d'Italia, ed in particolare di Trieste, e per permettere il facile interscambio d'informazione libera, priva di censure, dal momento che i Mass Media non sembrano volercele fornire.
domenica 28 novembre 2010
domenica 21 novembre 2010
Davanti al Galilei per ricordare Vittorio Scafidi
Video
martedì 16 novembre 2010
Piero Calamandrei - Disorso sulla scuola (11 febbraio 1950)
Piero Calamandrei - discorso pronunciato al III Congresso in difesa della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950
EDILIZIA: METTIAMOCI UNA PIETRA SOPRA
Se la situazione a livello nazionale è critica, nella Provincia di Trieste essa si aggirava ulteriormente a causa della presenza di numerosi edifici scolastici vetusti. DI fronte a ciò la Provincia da sola può ben poco, non potendo dar fronte autonomamente a delle spese che risultano ingenti e allo stesso tempo urgenti: lo Stato e la Regione devono fare di più.
Chiediamo che la Regione ripristini il fondo di finanziamento all'edilizia scolastica eliminato dall'ultima Finanziaria regionale e che lo stato strutturi un piano di intervento nazionale sull'edilizia scolastica concepito come rete di opere di prossimità, da finanziare anche in maniera alternativa alle cosiddette "grandi opere", spesso al centro di interessi minoritari dettati da esigenze economiche e non pubbliche. Un Pese che preferisce "investire" nella guerra – 13 mld di euro per l'acquisto di 131 cacciabombardieri JSF-35 – piuttosto che nell'incolumità, nella sicurezza e nella serenità dei propri studenti – spendendo esattamente la stessa cifra – non è un Paese civile.
Di fronte a situazioni che non ci garantiscono l'incolumità fisica in numerose scuole superiori triestine, non siamo disposti a stare a guardare se non riceveremo risposte concrete dalle istituzioni ci sentiremo illegittimati a non rientrare in luoghi totalmente insicuri.
La scuola italiana ha bisogno di respirare, diamole ossigeno!
Edilizia: mettiamoci una pietra sopra!
Gli studenti e le studentesse delle scuole superiori di Trieste.
Protocollo di intesa tra gli istituti scolastici della provincia di Trieste e la provincia di Trieste sull'edilizia scolastica
Il giorno 16 novembre 2010 in un incontro tra i rappresentanti della Consulta Provinciale degli Studenti, i Dirigenti Scolastici, il Presidente della Provincia e gli Assessori competenti in materia di edilizia scolastica di istruzione, si stabilisce che:
Rimane ferma la validità dell'accordo firmato in data xx/xx/xx tra il Presidente della Provincia, l'Assessore competente ed una rappresentanza studentesca in merito all'edilizia scolastica: rispetto al quale verrà svolta una verifica su quanto effettuato finora;
Nei controlli semestrali previsti dal sopracitato accordo verrà garantito la presenza dei rappresentanti della Consulta Provinciale degli Studenti dell'Istituto interessato;
Vengano svolti incontri trimestrali tra gli Assessori competenti, la Consulta Provinciale degli Studenti e i Dirigenti Scolastici nei quali verranno analizzati gli andamenti dei lavori di edilizia negli Istituti e verranno evidenziate eventuali criticità comuni;
Venga svolta una Conferenza annuale sull'edilizia scolastica composta dai rappresentanti della Consulta Provinciale degli Studenti, dai Dirigenti Scolastici, dal Presidente della Provincia e dagli Assessori competenti in materia di edilizia scolastica e di istruzione che esprima parere preventivo obbligatorio non vincolante sugli stanziamenti previsti nel bilancio preventivo;
Trieste, 16 Novembre 2010
CON GLI STUDENTI CONTRO LO STATO REPRESSIVO!!!
lunedì 15 novembre 2010
IMPORTANTE In aggiunta per domani!
- Portare tutte le foto e video disponibili a FedeZ!
- Domani dopo il sit-in si torna alle 11 a scuola per un'assemblea straordinaria
- Ricordatevi che Mercoledì alle 14:30 c'è la manifestazione per la giornata internazionale dello studente, venite numerosi!
- Portate tutto quello che avete fatto durante questa settimana di occupazione: articoli, foto, lavori vari etc...
Comunicazione di Servizio:
Mercoledì, corteo alle 14.30 (specificheremo da dove partirà). Questo è organizzato, conseguentemente legale anche con striscioni e slogan. Sarà di pomeriggio al fine di non perdere ulteriori giorni di scuola perché, ricordiamoci, perdere scuola NON E' IL NOSTRO FINE! A questo corteo, serva il maggior numero di persone possibili, ogni persona che ci crede è ben accetta: genitori, amici, parenti... non solo studenti!!! E' una protesta di tutti, contro l'istruzione malsana che si sta venendoa creare in questo Stato!!!
La protesta delle scuole, si incrina il fronte dell’occupazione
C’è poi la posizione che propende per un’autogestione della durata di due o tre giorni, così da arrivare a mercoledì per chiudere simbolicamente il tutto con il corteo pomeridiano coincidente con la Giornata internazionale per il diritto allo studio. Infine, non mancano i sostenitori di una mediazione, da trovare per mezzo di un’ assemblea straordinaria.
All’Oberdan per esempio gli studenti, a ieri sera, stavano discutendo il da farsi. Mentre al Petrarca, riferiscono i giovani stessi, «c’è stato un incontro con la preside Donatella Bigotti in cui abbiamo chiesto un’assemblea straordinaria per domani (oggi, ndr) e poi due giornate di autogestione. Il che significa che chi volesse potrà seguire le normali lezioni, non partecipando a quelle autogestite. Tuttavia non abbiamo trovato l’accordo: la preside è contraria alle lezioni autogestite al mattino».
«La situazione è diversa da scuola a scuola - riferisce Riccardo Laterza, coordinatore regionale dell’Unione degli studenti -. Ci sono tante variabili». Questa mattina la Digos monitorerà la situazione nei vari istituti ma non è stata programmata alcuna azione di forza: la via scelta continua ad essere quella del dialogo.
Ieri mattina intanto sotto il Dante in via Giustiniano, è stata allestita l’annunciata mostra fotografica composta da 53 immagini raccolte dai ragazzi nelle varie scuole cittadine e che riguardano la situazione dell’edilizia scolastica degli istituti. La mostra sarà visibile anche oggi, come confermato dagli stessi studenti.
Riprende oggi, inoltre, il presidio notturno degli universitari iscritti alla facoltà di Lettere all’interno del Dipartimento di Storia in via Economo. Gli studenti hanno organizzato una serie di incontri: stasera la docente Elisabetta Vezzosi dovrebbe intervenire proponendo un confronto fra le università italiane e quelle americane mentre Igor Londero, dottorando, terrà una lezione di storia sui terremoti in Friuli. Per domani è prevista una cena equa e solidale, organizzata in collaborazione con la bottega del mondo “Mosaico”: sono attesi vari interventi.
(m.u.)
Scuole sgomberate, stop alle occupazioni A Trieste corteo spontaneo degli studenti
Al centro della protesta c'è la riforma del Governo e la condizione fatiscente degli edifici scolastici della provincia di Trieste.
domenica 14 novembre 2010
Scuola: a Trieste in mostra 'orrori' edifici fatiscenti
(ANSA) - TRIESTE, 14 NOV - Una mostra fotografica per documentare ''gli orrori'' degli edifici scolastici della provincia di Trieste.
E' l'iniziativa organizzata nel capoluogo giuliano dagli studenti delle scuole superiori, che da lunedi' scorso occupano tutti e 17 gli istituti in segno di protesta. La mostra composta da 53 immagini raccolte nelle varie scuole della provincia, e' stata inaugurata stamane e sara' visibile fino a domani sera.
Obiettivo della rassegna e' ''sensibilizzare le istituzioni competenti e la cittadinanza''.(ANSA).
sabato 13 novembre 2010
Articolo 34...
“I capaci e meritevoli se privati di mezzi hanno il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.”
Il XXXIV articolo della Costituzione sancisce uno dei valori democratici fondamentali: il diritto allo studio. Violare queste poche righe significa dunque cancellare la già scarsa mobilità sociale, significa eliminare il concetto di pari opportunità, significa violentare l'intero sistema legislativo italiano.
L'istruzione pubblica nazionale subisce oggi più che mai questa quotidiana violenza, esercitata ora da tre nuove armi: taglio dei finanziamenti destinati alle borse di studio (meno 90%), maggiorazione del già elevato costo scolastico e parziale privatizzazione dei corsi universitari. Tali condizioni, unite alla crisi economica attuale e alla conseguente crescita della disoccupazione giovanile, contribuiranno a creare la società del domani, società priva di alternative, plasmata da un'istruzione costosa ed elitaria. Trieste lotta anche per questo. La NOSTRA occupazione, protesta significativa, vuole dare una speranza a quanti non potranno permettersi un'istruzione, a quelle stesse persone che, prive di titoli di studio, finiranno emarginati nell'attuale mondo del lavoro, sempre più globale ed esigente. La NOSTRA occupazione, protesta significativa, vuole difendere il diritto allo studio, vuole regalare un'opportunità a tutti, vuole proteggere la stessa Costituzione.
venerdì 12 novembre 2010
Napolitano: mai detto 'non fare tagli'
Ieri dalle Regioni e dai Comuni era arrivato un secco no al maxiemendamento
ROMA - "Diversamente da quanto affermato dal senatore Maurizio Gasparri, il Presidente della Repubblica non ha mai sostenuto che 'non bisogna fare tagli' alla spesa pubblica partecipando a 'questo esercizio'": lo afferma una nota della Presidenza della Repubblica, sottolineando che il presidente ha invitato a "un'assunzione di responsabilità nel fare delle scelte e stabilire delle priorità".
"Parlando a Padova giovedì all'assemblea CUAMM ('Medici con l'Africà) nella quale era stato denunciato il mancato rispetto da parte dell'Italia di impegni assunti per l'aiuto allo sviluppo - prosegue la nota - il Presidente Napolitano ha rilevato, come risulta dal testo del suo intervento, che 'ormai c'é un vuoto di riflessione e di confronto sulla questione cruciale: quella delle scelte da compiere e delle priorità da osservare nella destinazione delle risorse pubbliche".
"Quello del Capo dello Stato è stato precisamente un invito (in termini generali e senza entrare nel merito della legge finanziaria in discussione in Parlamento) a un'assunzione di responsabilità nel fare delle scelte e stabilire delle priorità, fermo restando - conclude la nota del Colle - che di fronte a una rischiosa situazione finanziaria come quella attuale sul piano internazionale si deve rispondere con 'un contenimento della spesa pubblica' ". Oggi, Gasparri aveva affermato, a Radio24: "Tutti dicono non bisogna fare tagli. Anche il presidente della Repubblica partecipa a questo esercizio ma esternare è facile, mentre governare i conti e tenere ferma la spesa è difficile".
AUMENTANO I FONDI PER LE SCUOLE PARITARIE - Arrivano 245 milioni per le scuole paritarie. E' l'effetto della riformulazione del comma 47 del maxiemendamento del Governo. Ieri l'ipotesi era che i fondi potessero arrivare massimo a 150 milioni. Questa scelta - spiega il viceministro Giuseppe Vegas - "é per andare più o meno in pari con il livello di finanziamenti del 2009".
100 MLN A 5 PER 1000, ALTRI 30 MLN PER EDITORIA - Il governo riscrive il comma 47 del maxiemendamento che conteneva un fondo di 800 milioni per interventi vari. La nuova formulazione. presentata stamane in Commissione Bilancio, oltre ad aumentare i fondi per le scuole paritarie a 245 milioni destina 100 milioni alla "proroga della liquidazione del 5 per mille". Altri 30 milioni (oltre i 60 già stanziati) arrivano per il sostegno all'editoria (carta) e 375 vengono destinati alla partecipazione dell'Italia agli organismi internazionali. Il totale di questi interventi fa 750 milioni ma altri 50 milioni saranno ripartiti con un decreto del Consiglio per "riequilibrio socio economico, sviluppo territori attività dui ricerca assistenza e cura dei malati oncologici, promozione attività sportive, culturali e sociali". Infine "entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge con decreto del ministro delle Infrastrutture, di concerto con il ministero dell'Economia, sono stabiliti i criteri per l'effettuazione di interventi nel settore dell'autotrasporto merci".
MAXIEMENDAMENTO GOVERNO VALE 5,7 MLD NEL 2011 - Il maxiemendamento del Governo alla Legge di Stabilità ha un valore di 5,787 miliardi nel 2011 a valere sul fabbisogno. Il calcolo è del servizio Bilancio della Camera. La somma sale a 6,180 miliardi se si considera il saldo netto da finanziare.
DUBBI TECNICI CAMERA, ENTRATE FREQUENZE UNATANTUM - I tecnici della Camera esprimono dubbi sul fatto che con entrate una tantum, come i 2,4 miliardi che arriverebbero dall'aste delle frequenze si decida di coprire maggiori spese o minori entrate di carattere "ordinario". Nel dossier elaborato dagli uffici si legge infatti che l'uso di tale tipo di entrate "a fini di copertura di minori entrate o maggiori spese di carattere ordinario potrebbe determinare un peggioramento dell'indebitamento netto strutturale".
Oltre alla natura una tantum dell'entrata dall'asta freqenze i tecnici di Montecitorio ritengono appaia "opportuno acquisire dal Governo elementi in merito alla effettiva possibilità di assicurare l'espletamento delle gare in tempi idonei a garantire gli introiti previsti per l'esercizio 2012. Ciò anche in considerazione dei passaggi procedurali preordinati alla razionalizzazione delle frequenze attualmente in uso ai fini delle successive assegnazioni". E dubbi vengono espressi anche sulla 'clausola di salvaguardia' inserita nel testo: "la norma prevede che in caso di scostamenti degli introiti rispetto alle previsioni il ministero dell'Economia provveda con proprio decreto ad una riduzione lineare delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa dei ministeri. Per valutare l'idoneità di tale meccanismo di salvaguardia andrebbero forniti elementi diretti a suffragare la sostenibilità di tali eventuali riduzioni per le amministrazioni interessate".
di Rosanna Codino
PADOVA - Un bicchiere mezzo vuoto, che ha vanificato le promesse ai Comuni fatte dal ministro Tremonti alla vigilia dell'Assemblea dell'Anci. Il clima della seconda giornata dei lavori a Padova si gela di primo mattino, dopo l'annuncio dei contenuti del maxi emendamento alla legge di stabilità del governo. Sergio Chiamparino parla apertamente di "bicchiere mezzo vuoto", annunciando l'immediato invio delle controproposte dei Comuni. Per il presidente dell'Anci le uniche richieste accolte nel maxiemendamento riguardano 260 milioni di restituzione Ici e 480 milioni sul Patto di stabilità. Nel primo caso "si tratta comunque di una parziale restituzione di quello che ci è dovuto", mentre sul Patto di stabilità "é stata stravolta la nostra richiesta, perché quei 480 milioni sono vincolati a interventi di protezione civile e a situazioni specifiche come l'Expo di Milano o l'Agenzia europea di Parma. Non resta più niente a vantaggio del comparto dei Comuni". Il sub emendamento dell'Associazione dei Comuni italiani, perciò, "punta a ripristinare la richiesta iniziale dell'Anci - preannuncia -, che mirava a evitare punte troppo alte di tagli imposti ai Comuni". Se venisse accolta,l'istanza dell'Anci "consentirebbe di non superare tagli per il 7% del totale - spiega Chiamparino - che potrebbero arrivare al 12% per le città più grandi". Attualmente, invece, "ben 780 Comuni, a causa della manovra, subirebbero tagli superiori al 9%, e di questi 220 dovrebbero privare ogni cittadino di più di 100 euro". A dirsi più che scontento è anche il presidente del Consiglio nazionale dell'Anci e sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ricorda quali erano stati gli impegni presi dal ministro dell'Economia. Accordi, rimarca, per 400 milioni sul patto e 260 milioni sull'Ici. "E' chiaro che oggi, vincolando a interventi specifici i 480 milioni di ossigeno concessi sul Patto - ammette Alemanno, giudicando 'assolutamente necessario' il subemendamento - quell'impegno del ministro viene meno". Si tratta allo stesso tempo, preannuncia, "di una premessa, perché anche tutto il resto delle richieste dell'Anci devono ricevere una risposta, se non adesso in occasione del Milleproroghe di fine anno". "E' grave - sottolinea il sindaco di Roma - che i Comuni si ritrovino ora con una situazione addirittura peggiorata rispetto alla precedente". "Ora apprendiamo - accusa Alemanno - che i milioni diventano 480, con delle deroghe nuove però, come quella dell'Expo di Milano, che finiscono per ricadere nei 480 milioni mangiandoli largamente". A fianco dei Comuni nella bocciatura scendono in campo anche le Province. "Le riposte che ci vengono dal Governo non ci soddisfano perché sono parziali - ripete il presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione - e soprattutto non intervengono a risolvere la vera questione che avevamo sollevato e su cui c'era stato a luglio un impegno preciso del ministro dell'Economia: l'innalzamento almeno al 4% dei residui passivi da utilizzare per pagare i fornitori e rilanciare gli investimenti sul territorio". In linea con l'esortazione del garante della privacy Francesco Pizzetti, il vicepresidente nazionale dell'Anci e sindaco di Cosenza, Salvatore Perugini allarga la prospettiva per ribadire che il federalismo fiscale deve procedere di pari passo con il federalismo istituzionale e rappresentarne . "Sul Codice delle autonomie noi non ci stiamo - accusa - Il suo cammino è sbagliato sia nel merito che nel metodo e come Associazione dobbiamo avere la forza di portare questa posizione in tutte le sedi di confronto".
REGIONI E COMUNI, NO A MAXIEMENDAMENTO
di Valentina Roncati
ROMA - Il maxiemendamento riesce a unire Regioni e Province, passando per i Comuni. Tutti uniti nel bocciarlo. E nemmeno i minori tagli previsti (sulla stampa si è parlato oggi di 1,2 miliardi di nuovi trasferimenti) convincono presidenti di Regioni e di Province e sindaci. I primi sono scontenti anche perché l'incontro con il governo, che chiedono ormai da settimane, non è stato concesso. "Riteniamo sia stato un errore, da parte del governo, non avere dato seguito all'incontro con le Regioni", ha spiegato oggi il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Vasco Errani, il quale ha aggiunto che i governatori torneranno a chiedere un incontro con il governo "da farsi in tempi rapidissimi" e chiederanno anche incontri ai presidenti di Senato e Camera, Fini e Schifani, e ai capigruppo di tutte le forze politiche "per chiedere uno sforzo al governo, con cui vogliamo fare un accordo. Sappiamo che il momento è complicato - ha detto Errani - ma lavoriamo per la piena collaborazione tra i diversi livelli istituzionali". Per le Regioni, infatti, "con questa manovra si verifica una oggettiva insostenibilità dei bilanci regionali. E quando a dicembre saranno evidenti le ricadute sui pendolari, soprattutto giovani e studenti, credo che si dovrà trovare una soluzione; a quel punto sarà chiaro a tutti che bisogna cambiare la manovra".
Quanto al maxiemendamento "non risponde alle necessità di dare una serie di servizi fondamentali per le persone, le famiglie e le imprese", ha chiarito Errani, non prevede alcun allentamento del Patto di stabilità e, ha spiegato il governatore della Basilicata, Vito de Filippo, è previsto solo un reintegro di 200 milioni per le politiche sociali e 100 per le borse di studio, oltre ad una copertura dei ticket sanitari per soli 4 mesi. Ma il maxiemendamento scontenta anche le Province. "Le riposte che ci vengono dal Governo con il maxiemendamento non ci soddisfano perché sono parziali, e soprattutto non intervengono a risolvere la vera questione che avevamo sollevato e su cui c'era stato a luglio un impegno preciso del ministro dell'Economia: l'innalzamento almeno al 4% dei residui passivi da utilizzare per pagare i fornitori e rilanciare gli investimenti sul territorio", ha detto il presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione. Una bocciatura - anche se meno sonora di quella delle Regioni - è arrivata anche dall'Anci, riunita a Padova in occasione della XXVII assemblea annuale. Il presidente dell'associazione dei comuni italiani, Sergio Chiamparino, "parla di bicchiere mezzo vuoto. Non c'é nessun alleggerimento della manovra - ha detto - né lo sblocco dei residui passivi. L'unica cosa che abbiamo trovato nel provvedimento è una modifica del patto di stabilità e alcune misure che salutiamo positivamente come l'annunciata parziale restituzione dei rimborsi dell'Ici sulla prima casa, ossia 260 mln, sui 350 mln che sono dovuti ai Comuni".
«Nell’Italia cialtrona delle veline ci sono ragazzi che discutono di Annibale e metodi didattici»
di Paolo Rumiz
Ero curioso di vedere che faccia avessero i ”sovversivi” che occupano il liceo Petrarca contro i tagli della riforma Gelmini, l’ennesima che smantella la scuola pubblica italiana. Così, l’altro pomeriggio, al volo, ho accettato di tenere una lezione nella sede presidiata. Non era solo una vaga solidarietà per chi spera ancora che le cose cambino nella terra del Bunga Bunga. Era soprattutto curiosità generazionale. Volevo conoscerli, leggerli negli occhi.Così mi sono inventato una lezione su Annibale, il mio eroe, ho messo nello zaino un po’ di Polibio e Tito Livio, un volumazzo di Arnold Toynbee e persino un libro sugli esperimenti di Archimede (morto nell'assedio di Siracusa, schieratasi con i cartaginesi) e mi sono presentato ai cancelli della scuola per essere ammesso alla palestra, lo spazio deputato delle assemblee e degli incontri. L’invito era nato così velocemente che non c'era stato il tempo per un annuncio o un semplice passa-parola. Arrivavo quasi di sorpresa.Nonostante questo s’è raccolta all’istante una platea di un centinaio di ragazzi che si sono ordinatamente seduti per terra ad ascoltare. Intorno c’era pulizia, solo qualche segno di bivacco. Insomma, tutto in ordine. Ho spiegato chi ero, poi mi sono arrampicato sulle Alpi assieme agli elefanti del condottiero africano che seminò il terrore a Roma. E qui, posso dirvelo, è stato magnifico. Loro si sono stretti attorno come in un cenacolo greco e man mano che la storia si articolava vedevo accendersi un'attenzione che mai avrei sperato di incontrare.Da vecchio pessimista e brontolone, ero venuto senza fiducia. E invece ora guardavo i loro occhi attenti, talvolta commossi, e mi sorprendevo a pensare: ma come fanno a essere così belli nonostante noi, nonostante una classe politica che dà loro l’unica libertà di un infinito consumo e di un interminabile happy hour? Come facevano a essere così vivi nonostante la nostra televisione e i modelli che essa propone, l’Italia cialtrona delle veline? Ci pensavo così forte che a volte il pensiero interferiva col racconto annibalico e mi imponeva una piccola sosta per raccogliere nuovamente le idee.Che fanno gli altri vecchi brontoloni come me? Non amo la parola ”intellettuali”, ma non so come definire altrimenti le persone che vorrei si togliessero i panni curiali per tenere una lezione ai ragazzi della protesta, una lezione seria su un grande tema della nostra storia e cultura. Glielo dobbiamo. L’altra sera raccontavo lo schieramento delle legioni alla battaglia di Canne, evocavo il senso anche olfattivo di un campo di morte con settantamila cadaveri, ma pensavo anche all'abbandono in cui la mia generazione lascia i giovani da un ventennio.Parlavo della marcia pazzesca del console Nerone che in pochi giorni portò le sue legioni dalla Puglia alle Marche per affrontare Asdrubale sul Metauro, e intanto rammentavo che, alla loro età, i miei coetanei - me compreso - in caso di occupazione sarebbero stati meno governabili, magari capaci di trasformare i loro licei in un’orgia di vaniloquio e talvolta in un porcaio. Dicevo del veleno preso da Annibale alla fine della sua vita e nel frattempo pensavo che quei ragazzi erano meglio di come vengono dipinti sui nostri giornali.Ecco. Non vorrei restare il solo ad aver fatto lezione. Chiedo che altri si presentino ai cancelli di questi ragazzi. Sarebbe un segno di civiltà aiutarli e ascoltarli. Farli sentire meno soli. Prenderli sul serio. Uscire dalla logica poliziesca del muro-contro-muro. Specie in una città dove la cultura è scesa a livelli mai visti, una città nella quale persino la musica libera viene criminalizzata, dove la politica che conta è capace di disertare un concerto di Muti ma non di impedire il barbaro ”bum bum” di notte fonda che tanto piace agli esimi amministratori.A fine storia mi sono fermato a parlare con loro. «Dica che non siamo fannulloni» mi hanno chiesto. «Scriva che lavoriamo, che organizziamo corsi di teatro, dica che domani iniziamo a discutere punto per punto la riforma Gelmini». Un’altra voce: «I genitori ci dicono che l’occupazione non serve a niente, e non nego che abbiano ragione. Ma dopo due anni di presa in giro, due anni senza ascolto, che altra arma ci rimane per far sentire la nostra contrarietà a questi tagli?». E ancora: «Loro si preoccupano del costo della scuola, noi ci preoccupiamo del costo dell’ignoranza». Frasi come rasoiate.Una giovane bruna dallo sguardo calmo ricordava che un anno fa era stata presentata in consiglio regionale una legge fatta dagli studenti, ma tutto è finito nelle paludi dell’oblio. «Ci dicono che non sappiamo di cosa stiamo parlando, invece lo sappiamo benissimo», spiegava una compagna; «Domani iniziamo a discutere sui metodi didattici adottati all’estero e sul rapporto tra la riforma italiana e le direttive europee». Imparavo da loro, non credevo alle mie orecchie. Poveri ragazzi, truffati, come noi tutti, dopo anni di tasse pagate inutilmente.Che futuro avranno questi giovani in un paese che taglia le spese su tutto, blocca le supplenze e le gite scolastiche, non ha soldi nemmeno per le fotocopie e la carta igienica, e mette la scuola nella condizione di dover pitoccare contributi obbligatori alle famiglie? Che ripresa economica può esserci senza investimento sulla scuola, la cultura e la ricerca? Cosa resterà della ”Res publica” quando sarà venduto anche l'ultimo soprammobile? Nelle tasche di chi sono finiti i soldi destinati ai nostri figli e nipoti? Ma soprattutto: dov’è finita la nostra capacità di indignarci?
La Bora: "Cogito ergo occupo: nasce il blog degli occupanti triestini"
L’occupazione degli istituti superiori di Trieste prosegue. E gli studenti si organizzano: dopo la realizzazione di una pagina su Facebook per la divulgazione, in particolare, del quotidiano “PreOccupati”, gli occupanti triestini lanciano il blog “Cogito ergo occupo” per “coordinare tutte le scuole d’Italia, ed in particolare di Trieste, e per permettere il facile interscambio d’informazione libera, priva di censure, dal momento che i Mass Media non sembrano volercele fornire”.
Ed eccovi le nostre ultime notizie.
Nel frattempo
Inoltre la nostra attenzione in questi giorni è stata rivolta soprattutto alla formazione di un documento interno alla scuola stessa, con nuove proposte ed obiettivi. I punti principali di tale documento possono essere riassunti così:
- allestimento di un luogo adibito agli studenti per lo studio, con accesso ai pc;
- estensione dei comodati anche per quanto riguarda il triennio, o comunque un rimborso per i libri di testo in base al redditto ISEE;
- ridefinizione fissa delle priorità per l'impiego dei fondi scolastici;
- inserimento di corsi rivolti ai professori riguardo il metodo d'insegnamento (perciò psicologia, pedagogia, ecc);
- inserimento di un'ora settimanale obbligatoria di "dibattito/attualità" compresa nelle ore delle materie umanistiche (italiano, storia, filosofia);
- dibattiti riguardo la struttura dello Stato, la costituzione e la storia post '50 nell'ora alternativa a religione;
- reinserimento delle ore di latino, ma in numero minore;
- allestimento delle classi con un massimo di 22 studenti per ciascuna;
- investimento in energie rinnovabili.
Ci stiamo ancora lavorando, ma siamo sicuri che in poco tempo saremo in grado di ottenere ancora molto di più.
Tra varie assemblee e pasti creativi, tutti lavorano e non c'è nessuno se ne stia con le mani in mano. Ragazzi, grazie a tutti!
Tirando le semi-somme
- Il lavoro su "L'altra riforma" è stato concluso e se ne stanno discutendo i punti principali;
- Abbiamo contattato le principali agenzie di stampa e i principali programmi di attualità, in questo momento stiamo aspettando le loro risposte;
- L'opera di ristrutturazione dei bagni del 3° piano sono quasi conclusi;
- Stiamo stilando un documento con i nostri obbiettivi interni alla scuola;
- Stiamo montando un video sul nostro operato, con foto e video;
- Siamo in contatto con gli studenti universitari che ci danno il loro pieno appoggio;
Saluti dagli studenti del Galilei
SCUOLA: TRIESTE; CONTINUA OCCUPAZIONE, INCONTRI CON ISTITUZIONI
giovedì 11 novembre 2010
News
mercoledì 10 novembre 2010
GALILEI: KEEP ON GOING!
Collegamenti ai Telegiornali Locali
Per aggiungere qualsiasi altro collegamento, commentate.
Tour delle crepe a Trieste
E continua occupazione in tutte le superiori della città
10 novembre, 11:43
(ANSA) - TRIESTE, 10 NOV - Crepe e calcinacci, infissi non a norma, acqua piovana nell'edificio: e' il panorama del Liceo Dante Alighieri di Trieste, il piu' antico della citta'.
A svelare i particolari della vetusta' dell'edificio, risalente al 1938, e' stato oggi un inedito ''Tour delle crepe'' organizzato dagli studenti del liceo, nell'ambito dell'occupazione di tutti i 17 istituti della citta', iniziata lunedi' scorso. In varie scuole gli studenti hanno fatto entrare giornalisti e telecamere per far documentare lo stato degli edifici. (ANSA).
(Foto: Liceo Scientifico Galileo Galilei TS)
Pagina dall'ANSA
martedì 9 novembre 2010
Galilei dall'esterno

Buone nuove.
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Grazie del sostegno.