martedì 16 novembre 2010

EDILIZIA: METTIAMOCI UNA PIETRA SOPRA

Siamo a pochi giorni dal 22 Novembre, una data che in Italia dovrebbe essere ricordata con molta attenzione: due anni fa moriva Vito Scafiti, ucciso in provincia di Torino dalla scuola che frequentava. Nelle nostre scuole si può morire, e tutto ciò che reso ulteriormente inaccettabile dal fatto che lo Stato stanzia per l'edilizia scolastica 350 mln di euro, a fronte di un'esigenza documentata dalla protezione civile di 13 mld di euro. Nel 2009 quasi una scuola su due non aveva il certificato di idoneità statica, più di una su due non era fornita di scale di sicurezza e il 10% nemmeno di porte antipanico (fonte: Legambiente).


Se la situazione a livello nazionale è critica, nella Provincia di Trieste essa si aggirava ulteriormente a causa della presenza di numerosi edifici scolastici vetusti. DI fronte a ciò la Provincia da sola può ben poco, non potendo dar fronte autonomamente a delle spese che risultano ingenti e allo stesso tempo urgenti: lo Stato e la Regione devono fare di più.


Chiediamo che la Regione ripristini il fondo di finanziamento all'edilizia scolastica eliminato dall'ultima Finanziaria regionale e che lo stato strutturi un piano di intervento nazionale sull'edilizia scolastica concepito come rete di opere di prossimità, da finanziare anche in maniera alternativa alle cosiddette "grandi opere", spesso al centro di interessi minoritari dettati da esigenze economiche e non pubbliche. Un Pese che preferisce "investire" nella guerra – 13 mld di euro per l'acquisto di 131 cacciabombardieri JSF-35 – piuttosto che nell'incolumità, nella sicurezza e nella serenità dei propri studenti – spendendo esattamente la stessa cifra – non è un Paese civile.


Di fronte a situazioni che non ci garantiscono l'incolumità fisica in numerose scuole superiori triestine, non siamo disposti a stare a guardare se non riceveremo risposte concrete dalle istituzioni ci sentiremo illegittimati a non rientrare in luoghi totalmente insicuri.


La scuola italiana ha bisogno di respirare, diamole ossigeno!


Edilizia: mettiamoci una pietra sopra!


Gli studenti e le studentesse delle scuole superiori di Trieste.







Protocollo di intesa tra gli istituti scolastici della provincia di Trieste e la provincia di Trieste sull'edilizia scolastica


Il giorno 16 novembre 2010 in un incontro tra i rappresentanti della Consulta Provinciale degli Studenti, i Dirigenti Scolastici, il Presidente della Provincia e gli Assessori competenti in materia di edilizia scolastica di istruzione, si stabilisce che:


  1. Rimane ferma la validità dell'accordo firmato in data xx/xx/xx tra il Presidente della Provincia, l'Assessore competente ed una rappresentanza studentesca in merito all'edilizia scolastica: rispetto al quale verrà svolta una verifica su quanto effettuato finora;

  2. Nei controlli semestrali previsti dal sopracitato accordo verrà garantito la presenza dei rappresentanti della Consulta Provinciale degli Studenti dell'Istituto interessato;

  3. Vengano svolti incontri trimestrali tra gli Assessori competenti, la Consulta Provinciale degli Studenti e i Dirigenti Scolastici nei quali verranno analizzati gli andamenti dei lavori di edilizia negli Istituti e verranno evidenziate eventuali criticità comuni;

  4. Venga svolta una Conferenza annuale sull'edilizia scolastica composta dai rappresentanti della Consulta Provinciale degli Studenti, dai Dirigenti Scolastici, dal Presidente della Provincia e dagli Assessori competenti in materia di edilizia scolastica e di istruzione che esprima parere preventivo obbligatorio non vincolante sugli stanziamenti previsti nel bilancio preventivo;


Trieste, 16 Novembre 2010

2 commenti:

  1. per il 22 novembre si potrebbe organizzare un corteo, si potrebbe anche di pomeriggio, per ricordare Vito Scafiti e per protestare avanti (vediamo come si sviluppa la situazione)
    ciccio plaid (di martina)

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  2. Non è una cattiva idea anzi, a questo punto dovremmo sfruttare ogni occasione per scendere nelle strade e farci sentire.

    Zinji

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